Ci sono URL Descrittivi che hanno il compito di presentare un indirizzo internet “celato” sotto un testo particolarmente esplicativo, in modo tale che l’utente, leggendolo, già capisce su che pagina finirà una volta cliccato. Potrebbe anche definirsi una sorta di link abbinato ad un anchor text particolare il cui compito è di reindirizzare il lettore da una pagina all’altra tramite il Vanity URL.
Per essere definito Vanity URL, l’indirizzo internet deve dunque essere convertito in forma breve, ma soprattutto personalizzata. Ecco un esempio. Si immagini il seguente testo: “…E da domani potrai scoprire di più visitando il sito di Azienda XXX”, dove su Azienda XXX vi è celata la URL Descrittiva. Il lettore, cliccandoci sopra finirà nel sito web della stessa azienda.
Ma è possibile anche costruire un Vanity URL relativamente ad un nuovo album di un cantante personalizzandolo: in seguito all’indirizzo breve si aggiunge magari il termine “ascolta ora”, stimolando l’ascolto immediato della hit parade. Questi sono solamente esempi ma aiutano a comprendere le potenzialità delle Vanity URL.
Solitamente questi indirizzi web abbreviati e presentati in “modo più elegante”, sono costituiti da un nome che rappresenta il brand o una parola chiave che è inerente lambito del core business dell’azienda di riferimento. L’uso dei Vanity URL spazia da social network, email, forum, blog, siti web. Il Vanity URL non è da utilizzare in maniera asfissiante, ma solitamente lo si pone alla fine di un tweet o di un breve post Facebook.
Lo scopo, ovviamente, è quello di accorciare l’indirizzo URL del collegamento cercando una intuitiva associazione ad un brand o ad una azione. Ciò non significa che il Vanity URL debba essere poco chiaro o confusionario: prediligere sempre la chiarezza con termini chiari e identificativi. Anche un Vanity URL può rispondere a ottica SEO, utilizzando, magari, una parola chiave da inserire nella parte personalizzata.
