La Realtà Aumentata serve per limare il confine immaginazione e realtà, migliorando e ottimizzando sensibilmente il modo di lavorare, di operare e di giocare, ma soprattutto il modo di vivere.
Per spiegare meglio la Realtà Aumentata è utile un esempio: un soggetto sta acquistando una camicia online, ma vorrebbe vedere l’effetto che fa sul suo corpo, capire il dettaglio del tessuto, vedersi elegante con una cravatta e con un paio di pantaloni. Grazie alla Augmented Reality ciò è possibile attraverso determinati software di simulazione che rendono plausibile ciò che in altri modi non lo sarebbe. Soluzioni hardware e software devono essere abilitate alla AR.
Ma ci sono applicazioni che sanno trasformare il salotto di casa in una foresta, oppure un piccolo bagno in un vero e proprio centro benessere. Anche i filtri di alcuni social o strumenti per chat si avvalgono di una Realtà Aumentata per rendere più caratteristico lo scambio di messaggi.
Con la AR si arricchisce la percezione che i sensi umani hanno, grazie all’implementazione di informazioni che vengono in qualche modo “falsate” al fine di migliorare il coinvolgimento dell’osservatore.
I nuovi cruscotti automobilistici con la proiezione di eventuali pedoni che attraversano o della segnaletica stradale, lo street view oppure alcuni metodi di chirurgia, sono possibili grazie all’intervento della realtà aumentata, la cui espressione iniziale ha conquistato molta gente grazie agli occhiali AR.
Qualcuno tende a scambiare la Realtà Aumentata con la realtà virtuale, ma non è propriamente corretto. La Realtà Aumentata nasce sostanzialmente da qualcosa che esiste e lo arricchisce, mentre la realtà virtuale proietta in un mondo che non esiste, creato dal nulla.
