Si definisce Reaction la reazione che la gente manifesta sui social in seguito alla pubblicazione di un post.
La reaction più conosciuta è il like che possiamo trovare in diverse forme nei social come: Facebook e Linkedin (il pollice), Instagram, twitter, pinterest e Tumblr (il cuore).
Da qualche anno a questa parte Facebook ha deciso di inserire un set di emoji di base – ribattezzate appunto “reaction” – capaci di contenere sentimenti come la goia, il divertimento, il dispiacere, l’amore e rabbia.
Linkedin invece oltre al classico pollice (consiglia) ha inserito: festeggia, cuore, geniale, interessante.
Dal punto di vista del marketing la Reazione rappresenta un elemento focale poiché aiuta il marketer e gli strateghi aziendali a comprendere il pubblico, cogliendo eventuali aspetti psicologici e nuove informazioni sulla gente. In caso di notizie che scatenano importanti Reaction, alcuni possono fare newsjacking, cavalcando l’onda generata dalla Reazione alla notizia.
Ci sono Reazioni che vertono verso una direzione in maniera palese, mentre altre sono più equilibrate: per determinare il tipo di Reazione alla quale si è davanti è sufficiente prestare attenzione ai commenti del pubblico e interpretarli in una direzione in luogo di un’altra.
Esempio: una notizia di gossip pone in rilievo che una coppia vip si è separata. Il pubblico in questo caso si “dividerà” tra chi sarà deluso e tra chi invece sosterrà i vari protagonisti, ma se non vi sarà prevalenza dell’una o dell’altra fazione, la Reaction sarà equilibrata.
Al contrario, se dovesse manifestarsi un plebiscito nell’una o nell’altra direzione, la Reaction sarà univoca o preponderante, come ad esempio di solito capita quando si manifestano episodi di razzismo. In questo caso la Reazione dei social propenderà sicuramente per una condanna all’episodio. È in questi casi che un’azienda potrà sfruttare la Reazione della gente per inserirsi nelle varie discussioni social e acquisire consensi, sposando le idee della maggioranza.
