Il Mark Up indica la differenza tra il prezzo di vendita di un prodotto o di un servizio e il suo costo di produzione.
In genere si esprime attraverso una percentuale che viene aggiunta al computo dei costi produttivi, quindi il Mark Up si esplicita attraverso una maggiorazione dell’X% rispetto al costo Y di un determinato bene.
Il Mark Up viene dunque definito come un “parente stretto” del profitto. Mentre quest’ultimo viene definito come una percentuale del prezzo di vendita, il Mark Up si identifica più come una percentuale di maggiorazione rispetto al valore dei costi da sostenere per la produzione.
Dal punto di vista del marketing, l’obiettivo è quello di studiare e applicare strategie che vanno a spingere commercialmente quei beni e servizi che presentano un Mark Up superiore ad altri poiché significa, indirettamente, incentivare la vendita dei prodotti con maggior profitto.
Il calcolo del Mark Up sembrerebbe apparentemente semplice, ma la realtà è ben diversa: stabilire una percentuale “a caso” non avrebbe senso in quanto potrebbe esser causa di fallimento della strategia commerciale.
Infatti, la determinazione del Mark Up ricopre un ruolo strategico sotto più aspetti: favorisce o rende difficile l’ingresso di nuovi competitor nel settore in quanto rafforza le barriere all’entrata o le riduce, stabilisce (più o meno direttamente) il profitto dell’azienda, è strumento di attuazione di una determinata strategia commerciale.
Questo aiuta a comprendere come il Mark Up debba rispecchiare strategie e obiettivi finali dell’impresa. Un Mark Up elevato non è detto corrisponda ad un prezzo altrettanto alto in quanto è fortemente dipendente dai costi di produzione.
Si può però ragionevolmente pensare che una percentuale troppo elevata possa influire negativamente sulle vendite, mentre una percentuale più ridotta possa favorirle. In tale contesto è opportuno trovare il corretto compromesso.
