Su Linkedin le Connessioni sono identificative della tua rete di contatti. Su questa piattaforma, pensata prevalentemente in ambito lavorativo non si hanno follower o amici, ma utenti collegati, ovvero connessi. Riferendosi a Linkedin non si chiederà “Quanti followers hai”, ma “Quante connessioni hai stabilito?”.
Le Connessioni Linkedin identificano i collegamenti e determinano la tua cerchia di “amici” (usando un linguaggio più social). Un utente su Linkedin potrà vedere unicamente i profili completi solo dei primi due livelli di Connessione (primo e secondo livello) e questo favorisce l’uso della piattaforma nella ricerca di nuovi potenziali clienti.
Talvolta capita che sia lo stesso Linkedin a sottoporre suggerimenti di nuove Connessioni e sta all’utente accettarle o meno. Più Connessioni un utente detiene, più facile è che persone vedano ciò che viene pubblicato e condiviso dallo stesso utente.
Idealmente su Linkedin vi è il traguardo psicologico delle 500 e più connessioni (500+), pensando così ad un profilo autorevole e in grado di interagire spesso con produttività nel mondo del business.
Su Linkedin si hanno tre tipologie di collegamenti, ciascuno legato a Connessioni diverse. Una Connessione di primo grado rimanda all’accettazione diretta e reciproca di una persona verso l’altra (il soggetto X ha accettato la connessione del soggetto Y o viceversa).
Una connessione di secondo grado, invece, fa riferimento a collegamenti che sono stabiliti chi è connesso in primo grado con la persona (il soggetto X vede una connessione di secondo grado del soggetto Z perché questo è connesso al soggetto Y, il quale è collegato in primo grado a X).
I collegamenti alle persone connesse in secondo grado sono Connessioni di terzo grado (il soggetto X vede il soggetto Z di secondo grado perché collegato al soggetto T che è connesso a X in secondo grado). E’ un po’ come quando su Facebook si vedono gli amici degli amici, oppure l’amico dell’amico dell’amico.