Per Branding si intende l’insieme delle attività strategiche e operative che interessano gli aspetti gestionali di un marchio, il cui obiettivo è la diffusione e il conseguente consolidamento dello stesso brand nel mercato. In pratica i prodotti e i servizi vengono dotati del cosiddetto “potere del brand” grazie alle attività di Branding, il cui compito aggiuntivo è quello di accentuare la distinzione di un prodotto da un altro.
In seguito all’attività di Branding il prodotto si avvale di contenuti in grado di creare valore aggiunto e caratteri distintivi. Nome del prodotto, packaging, loghi, simboli, sono tutti elementi in cui l’attività di Branding trova ampio spazio, ma vi sono anche elementi di natura non tangibile, come la reputazione del marchio e i valori intrinsechi non sempre visibili. L’attività di Branding è possibile verso un prodotto, verso un servizio o nei confronti dell’azienda, ma è anche concepibile a seconda del target di pubblico, del mercato o della zona geografica. Un prodotto viene quindi “collegato” a elementi tangibili e più l’attività è ben svolta (in modo efficiente ed efficace), più il prodotto tende a “confondersi” con il brand, almeno nel linguaggio comune. Allo stesso tempo, il brand viene spesso confuso con il nome dell’azienda.
Di esempi ce ne sono moltissimi: il nome di una famosissima crema spalmabile al cioccolato e nocciola viene utilizzato nel linguaggio comune per identificare l’intera categoria di prodotti simili. Significa che il lavoro di Branding è stato eseguito in maniera valida ed efficace. La strategia di Branding può dunque basarsi su qualità e parametri fisici dei prodotti in modo che portino un beneficio, ma anche su attributi intangibili che interessano il marchio, l’immagine, il prestigio o l’utilizzo. Il lavoro di Branding deve essere finalizzato a far percepire al pubblico un valore aggiunto di un bene e a posizionare il brand in una determinata posizione nella mente della gente (brand positioning).
