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Brand Extension

La Brand Extension prevede l’uso di un brand già affermato per lanciarne un altro. Un prodotto di un marchio consolidato viene dunque sfruttato per far conoscere al pubblico un altro prodotto simile o totalmente differente.

Un esempio sono i pack di cosmetici, dove acquistando un bagnoschiuma è presente nella confezione anche un nuovo shampoo dello stesso marchio o di marca diversa.

La logica vorrebbe che il secondo prodotto fosse nuovo e rappresentasse una novità per il mercato. Un altro esempio potrebbe essere la vendita di un pacco di pasta abbinato ad un nuovo sugo di condimento.

Lo scopo di una tecnica di Brand Extension è orientato a favorire l’accettazione di un prodotto “sconosciuto” presso i consumatori, spingendone la diffusione grazie alla penetrazione di mercato che ha invece un prodotto consolidato.

I due prodotti possono essere dello stesso marchio, oppure di marchi differenti. In questo secondo caso è importante che i rapporti commerciali tra le due aziende produttrici siano buoni e collaborativi.

A volte sono brand appartenenti allo stesso gruppo: ci sono importanti marchi che sono parte di uno stesso gruppo, come potrebbe essere Procter & Gamble oppure Nestlè, ma anche tanti altri.

La Brand Extension non è da confondere con la “vendita in abbinata”: mentre quest’ultima spesso rimanda ad una situazione di sconto promozionale, la Brand Extension non è detto che preveda una linea di marketing commerciale aggressiva. Logicamente, se lo scopo è incentivare la diffusione, il prezzo non deve gravare troppo sul portafoglio del consumatore.

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