Se si desidera “misurare” il grado di conoscenza che i consumatori hanno di un brand è necessario calcolare la Brand Awareness, la quale sarà migliore quanto più un marchio sarà riconoscibile tra gli altri.
In teoria un marchio molto diffuso e conosciuto fa riferimento ad un’azienda leader di settore, ma ciò non significa che sia quella che venda più di tutti.
La Brand Awareness fa quindi riferimento a diversi aspetti e non necessariamente al fatturato: un brand può essere riconosciuto dal punto di vista tecnologico, della qualità, del prezzo, dell’innovazione, della vicinanza alle politiche ambientali. Tutto concorre a formare la Brand Awareness.
Esempio: Ferrari è un marchio con una elevata Brand Awareness, dato che l’azienda di Maranello è rinomata in tutto il mondo con eccellente reputazione, ma non è certo l’azienda che vende più vetture di tutte. Ci sono case automobilistiche che vendono molto di più di Ferrari, ma che hanno una minore riconoscibilità.
Avere una bassa Brand Awareness non significa che l’azienda commercializzi necessariamente prodotti di scarsa qualità. Una nuovissima impresa tecnologica, ad esempio, potrebbe avere le innovazioni migliori ma avere un basso riconoscimento del pubblico per il semplice fatto che è sul mercato da poco o che è appena entrata nel settore.
Spesso una crescita della Brand Awareness identifica un vero e proprio obiettivo da parte di alcune aziende che desiderano costruirsi una immagine solida in grado di spingere le vendite: per questo ci sono strumenti specifici e strategie mirate che aiutano il raggiungimento dell’obiettivo citato.
