Bio, in ambito social network, sta per biografia, che si esternalizza in un concentrato di poche righe in cui il titolare dell’account spiega chi è, cosa fa, come può essere utile a qualcuno.
L’obiettivo della Bio è far comprendere ai lettori i propri interessi, le proprie informazioni base, il lavoro svolto, gli hobby, ma soprattutto il modo di lavorare (soprattutto se è un profilo social di tipo business).
Infatti, se il social è impiegato per sviluppare contatti di tipo lavorativo, la Bio non deve essere un semplice accessorio, ma diviene automaticamente uno strumento operativo per poter lavorare, rappresentando un “biglietto da visita” online. Una buona Bio riesce a soddisfare la curiosità del lettore, a suscitare il suo interesse, a ricambiare un “mi piace” o un “follow”.
A seconda della piattaforma social ci sono diverse tipologie di Bio che possano funzionare: una buona Bio non deve essere criptica, non dovrebbe rimandare ad altre fonti (ad esempio ad un sito), deve essere scritta con un linguaggio favorevole alla comprensione immediata, non dovrebbe essere un “copia e incolla” di qualcosa d’altro.
Inoltre, la Bio, pur offrendo la possibilità in poche righe di tracciare una rappresentazione del profilo, dovrebbe lasciare al lettore una certa curiosità in modo che possa poi approfondire nelle sedi opportune, interessandosi lui stesso al profilo in questione.
Semplice immediata, diretta: la Bio nel linguaggio social deve catalizzare l’attenzione fornendo valore all’autore, senza però svelare troppo in modo palese, ma risultando consona all’obiettivo del profilo. Andrebbero dunque evitate le “frasi fatte”, gli aforismi, così come pure i diretti schieramenti sociali e politici. La Bio dovrebbe, potenzialmente catturare l’attenzione di tutti.
