Baseline è un indicatore che è utile nelle analisi di marketing per valutare l’impatto delle vendite di un prodotto senza il sostegno della pubblicità e di campagne mirate.
Il parametro servirebbe per rispondere a domande del tipo: “Quanto venderebbe il prodotto X se non fosse oggetto di pubblicità da parte dell’azienda?”.
In altre parole, la baseline rappresenta il livello di performance o di risultato che ci si può aspettare in assenza di una qualsiasi azione di marketing. Ad esempio, se si sta valutando l’efficacia di una campagna di pubblicità, la baseline potrebbe essere il numero di vendite che si sono verificate prima dell’inizio della campagna, che verrà poi confrontato con il numero di vendite ottenute durante la campagna per determinare l’efficacia della stessa. La baseline è quindi uno strumento importante per misurare i risultati ottenuti da una campagna di marketing e per determinare se essa stia effettivamente raggiungendo i suoi obiettivi.
Esempio di Basline
Un esempio di valutazione basline potrebbe essere la misurazione del tasso di conversione di un sito web prima e dopo l’implementazione di una nuova strategia di marketing. Prima dell’implementazione della nuova strategia, il tasso di conversione potrebbe essere del 2%, ma dopo l’implementazione si può osservare un aumento del tasso di conversione al 5%. In questo caso, il punto di partenza o la baseline sarebbe il tasso di conversione del 2%, che viene confrontato con il nuovo tasso di conversione del 5% per determinare l’efficacia della nuova strategia di marketing.
È una buona indicazione, abbastanza vicina alla realtà, di quale potrebbe essere la quota mercato di un determinato prodotto se questo fosse privato della pubblicità.
La valutazione del dato risulta importante per capire in che modo un’azienda debba o meno sostenere una campagna pubblicitaria, andando a vedere i risultati di vendita dei singoli prodotti e capire dove potrebbe essere determinante intervenire con una pubblicità di sostegno.
Se un prodotto già di suo vende molto potrebbe essere strategica la scelta di ridurre, per questo, gli investimenti pubblicitari e andare a sostenere maggiormente le vendite dei beni che invece richiedono più spinta.
